PERUGIA Lemanazione del Regolamento Endurance 2006 è stata accolta con interesse anche dallUmbria Endurance Equestrian Team, non fosse altro per la necessità di conoscere regole e procedure che faranno da canovaccio allimminente stagione agonistica. Interesse, almemo per ciò che riguarda la filosofia Ueet, vuol dire analisi, esame e riflessione e da questo genere di approccio adottato dalla Direzione tecnica e dalla Direzione sportiva sono emersi alcuni rilievi. Quelle di Umbria Endurance sono una serie di valutazioni che originano dalla pratica quotidiana e dal cospicuo bagaglio di esperienze ormai accumulato sia in Italia che allestero. Per meglio esplicitarle, abbiamo incontrato dirigenti e tecnici Ueet, insieme ai quali è stato più facile evidenziare gli aspetti del Regolamento che denotano più di una lacuna.La sensazione che si ricava riflettendo sul Regolamento Endurance 2006 è per certi versi amara, visto che emergono dei rilievi inquietanti. Dovrebbe essere invece compito della Fise appoggiarsi a tecnici e addetti ai lavori con tangibile esperienza nellendurance. Se poi nelle nelle strutture federali sono già presenti professionalità del genere, il non ascoltarle diventa un autentico delitto. Il tutto, fra laltro, cercando di centrare lobiettivo ambizioso e ancora mai centrato di regole certe e stabili nel corso del tempo; cambiarle continuamente è il peggior servizio che si possa rendere allo sviluppo del nostro endurance.Art. 2 Tipi di manifestazioni Le qualifiche dei cavalli per partecipare a gare all´estero non devono essere più restrittive di quelle che vigenti in Italia. Non cè alcun valido motivo visto che per fare una gara dello stesso identico chilometraggio, le qualifiche per l´estero (validità un anno)debbano essere più restrittive di quelle per una gara in Italia (validità due anni). Art. 5.6 Qualifiche per Categoria CEN**/ALa qualifica così descritta è in evidente contrasto con la filosofia della Coppa Italia 2006, che equipara le distanze di 119 e 120 km e impedirebbe ai cavalli che parteciperanno alle gare di Coppa Italia da 115 a 119 km di qualificarsi per le gare di 160 km. Vale la pena ricordare che, sulla base del regolamento precedente, per partecipare a una gara di 160 km bastava addirittura aver concluso una 100 km! Questa norma penalizza, fra laltro, i Comitati Organizzatori italiani perché i cavalieri che vorranno qualificare il proprio cavallo per una gara di 160 km dovranno cercare all´estero (ammesso che ci siano) delle gare di 120 km. Anche la FEI ha concesso un anno di tempo dall´uscita del nuovo regolamento 2005, prima di rendere definitive le qualifiche dei campionati. Art. 19.1 Classifiche di RegolaritàLa norma è tuttaltro che di facile interpretazione. La tolleranza proposta è sicuramente apprezzata, ma dovrebbe essere conteggiata in minuti in modo tale da semplificare le regole non solo per i cavalieri ma anche per i giudici. Resta il fatto che una tolleranza deve essere data sempre sia ai traguardi intermedi che al traguardo finale, perché troppo spesso queste eliminazioni sono veramente penalizzanti per i cavalieri che si vogliono avvicinare alla media che più li premia nel punteggio finale. Art. 28 Premi Il premio Best Condition andrebbe assegnato nella stessa giornata così da evitare trattamenti veterinari durante la notte che, di fatto, sfuggono ai controlli antidoping. Per l´assegnazione della Best Condition, se fatta il giorno successivo alla gara per motivi organizzativi, dovrebbe essere previsto l´esame antidoping al vincitore della stessa. Non facendolo, la porta del trattamento dei cavalli con sostanze proibite viene lasciata colpevolmente aperta, con buona pace del disonesto di turno. Per quanto riguarda i cavalieri con patenti NON AGONISTE, sarebbe stato più corretto classificare primi ex-aequo tutti i cavalieri con patente A (ludico-addestrativa) che non siano incorsi in penalità. Questo è esattamente quello che viene fatto in una categoria B80 di Salto Ostacoli per cui non esiste un valido motivo per seguire una filosofia diversa. Questo anche perché esiste, da parte del movimento dell´Endurance, tutto l´interesse a incentivare a prendere una patente agonistica tutti quei cavalieri (circa 900 stando alla banca dati Endurance FISE) che altrimenti potrebbero non avere stimoli a procedere nel loro cammino agonistico.