PERUGIA – Diciannove anni di spensieratezza, di sorrisi e di sincerità. E Simona Di Battista, lunica amazzone dellUmbria Endurance Gatorade Team, che lultimo sabato di settembre ha guadagnato orgogliosamente le luci della ribalta rendendosi protagonista di quella che può essere considerata a tutti gli effetti la sua miglior gara in carriera. Simona, in sella a Shalifa, ha chiuso al 23esimo posto i mondiali young riders e garantito alla nazionale italiana il contributo indispensabile per conquistare quel titolo iridato a squadre che finora era stato sempre appannaggio dei francesi. Cè stato un momento ha raccontato Simona che non stavo dalla pelle per lemozione. Dopo leliminazione di Schiaretti, sapevo che tutto dipendeva da me e vi garantisco che è una sensazione indescrivibile, come quando tutti i componenti della squadra sono corsi verso di me allarrivo per festeggiare il mio piazzamento. Parlare di quella gara ai Pratoni del Vivaro a Simona significa accendere una di quelle candele che si usano per gli scherzi: più ci soffi e meno si spegne. La 19enne di Tornimparte, infatti, è un fiume in piena: Ho toccato il cielo con un dito rivela sorridendo anche perché si è trattato di una delle poche gare che ho finito. Il che per me, che per un motivo o per laltro mi fermo sempre prima, è stato un mezzo record. Anche Simona, infine, non dimentica il papà: Non so cosa avrei fatto senza di lui e la sua tenacia. E stato lui a credere in Shalifa e nelle sue grandi potenzialità. Qundi voglio dedicare questa medaglia a lui, insieme allUmbria Endurance Gatorade Team e al mio fidanzato Davide.