PERUGIA – Ventidue gare disputate, di cui 18 in Italia, 3 in Europa e una negli Emirati Arabi Uniti; 39 cavalli schierati, 5.990 chilometri percorsi in gara. Sono i numeri, o meglio i dati di più eclatanti e semplici da comprendere, del bilancio agonistico 2004 dell’Umbria Endurance Equestrian Team.
Scorrere ciò che è stato, nel corso dell’anno che si avvia alla conclusione, significa per lo staff tecnico dell’Ueet poter trarre delle conclusioni importanti, che per certi versi testimoniano la bontà delle scelte e l’efficacia dell’impostazione del lavoro.
A destare interesse c’è prima di tutto il riscontro legato ai risultati complessivamente centrati dai binomi che hanno partecipato alle 22 gare in cui l’Umbria Endurance Equestrian Team si è allineato al via. Dell’invidiabile palmarès fanno parte 12 successi, 14 presenze sul podio e 14 vittorie del premio Best Condition. Ancor più efficaci a significare il valore dell’attività che allenatori, veterinari e cavalieri hanno realizzato e hanno intenzione di continuare a svolgere sono i dati percentuali: l’80,72% dei cavalli scattati dalle linee di partenza è giunto all’arrivo, mentre il 77,99% dei chilometri previsti in gara è stato percorso.
Di questi dati fa parte anche il riscontro relativo al tipo di gare alle quali i binomi Ueet hanno partecipato: la percentuale di gare portate a termine è ben più alto della percentuale globale nel caso di competizioni su distanze inferiori ai 100 chilometri; conferma, questa, dell’estrema affidabilità del Progetto Giovani Cavalli, che sta portando alla ribalta un gruppo di soggetti destinato a partire da quest’anno a cimentarsi su chilometraggi più impegnativi. L’obiettivo già identificato per il 2005 è dunque quello di mantenere gli standard di rendimento evidenziati nelle gare sui 90 e sui 60 anche nelle manifestazioni più impegnative, in cui è già prestigiosa e di grande qualità la presenza dell’Umbria Endurance Equestrian, come dimostra l’entrata in selezione per i mondiali di tre cavalli dello spessore e dell’affidabilità di Jamil Bello, Figaro de Murat e Jonnhi Stecchino.