Il podio della gara individuale e quello della competizione a squadre (foto Domenico Vallorini)TERENGGANU (MALESIA) – Cala il sipario sulla 12esima edizione dei Campionati del mondo e ciò che resta sono le grandi emozioni regalate dalla rassegna iridata malese, unite a risultati che per certi versi confermano le sensazioni e i timori della vigilia soprattutto da parte dei team europei. Il podio a squadre (Emirati Arabi Uniti, Qatar, Bahrain) è stato monopolizzato da paesi del Medio oriente e in quell’area risiedono stabilmente due dei tre cavalli classificati ai primi tre posti della gara individuale (quello di Maria Mercedes Alvarez Ponton e quello di Sultan Ahmed bin Sulayem). Ciò significa che risultati come quelli determinatisi a Terengganu sono il frutto di preparazioni gestite in condizioni molto simili a quelle avute in gara; nei paesi arabi, infatti, l’estate propone proprio quel mix alte temperature-alta umidità che ha caratterizzato la corsa di venerdì. Da non sottovalutare, poi, anche un altro fattore e cioè il fatto che i cavalli poi capaci di grandi risultati – quelli degli Emirati e quello della Ponton, che in quell’area è stato allenato per tutta l’estate – sono arrivati qui in Malesia appena 4 giorni prima della gara, il che si è rivelato molto importante per non subire lo stress di uno spostamento effettuato con largo anticipo. Quanto all’Italia, proprio in considerazione delle difficoltà cui si è dovuto far fronte e della qualità degli avversari, il sesto posto resta comunque un ottimo risultato anche se non è escluso che si potesse arrivare più vicini al podio; la sensazione è stata che qualche cavallo accreditato di medie migliori non sia riuscito a esprimersi secondo le aspettative.