DOVE VA A FINIRE L’ENDURANCE?

PERUGIA – Ci pare più che legittimo porci e porre la domanda su dove stia andando a finire l’endurance italiano e quale sia il suo futuro.
Per quanto come tutti gli altri tesserati continuiamo a non disporre di comunicazioni ufficiali, come dimostra anche l’assenza di aggiornamenti al riguardo sul sito della federazione, anche alle nostre orecchie sono giunte notizie che non possono essere considerate ufficiali solo per questioni di forma. La sostanza è che gli incarichi in seno alla Commissione endurance della Fise sono stati revocati e che il direttore tecnico Sergio Tommasi e il suo staff hanno dato le dimissioni, pur in presenza di una volontà da parte dei vertici federali di mantenerli alle proprie mansioni.
Non è nostro compito, pur avendo una nostra opinione, entrare nel merito delle scelte fatte sugli uomini. Resta il fatto, comunque, che una volta deciso di cambiare sarebbe stato opportuno avere già pronte le alternative.
Ciò che ci preme sottolineare è che il vuoto istituzionale e tecnico nel quale l’intero movimento si trova coinvolto è quanto di più dannoso ci possa essere alla vigilia di una serie di appuntamenti di grande prestigio: 25 agosto raduno young riders in vista del Ceio di Kreuth, 28 agosto Campionato mondiale giovani cavalli a Compiegne, 11 settembre Ceio di Kreuth, 18 settembre Coppa delle Nazioni. Il tutto senza dimenticare la scadenza più importante, cioè il campionato del mondo in programma a Dubai il prossimo gennaio, per il quale nulla è dato sapere su long list e programmazione agonistica per i cavalli in selezione.
Sbandamento e assenza di punti di riferimento sono quanto di peggio possa necessitare ad uno sport come il nostro che ha invece bisogno della pianificazione per arrivare agli storici traguardi del recente passato e difendere le medaglie e e le vittorie che hanno impreziosito il palmares azzurro.
Il forum di www.enduranceitalia.com è pronto ad accogliere i vostri punti di vista

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