PERUGIA – “La voce equestre”, il settimanale d´informazione sul sito ufficiale della Fise, ha dedicato ieri un servizio a Gianluca Laliscia e alla sua attività nel mondo dei cavalli e dell´endurance. Di seguito la versione integrale dello scritto di Daniela Cursi GIANLUCA LALISCIA, AMBASCIATORE DEL MADE IN ITALYParola dordine, endurance di Daniela Cursi La sua prima volta in sella è stata a nove anni. Alletà di 10 papà Giorgio e mamma Elena, amanti dei cavalli, gli regalano il suo primo amico equino, unavelignese di nome Lola. Da allora la sua vita ha avuto un´unica direzione: i cavalli, con amore sacrificio e passione. Uneredità tramandata dal nonno paterno, Alvaro, simbolo di un mestiere affascinante, ormai scomparso, quello del trasporto per mezzo dei carri. Siamo parlando di Gianluca Laliscia, lazzurro che ha contribuito, con Pietro Moneta, Diana e Angela Origgi, alla medaglia doro mondiale (Dubai 2005), un metallo che lItalia aspettava di riconquistare da 25 anni (dalle Olimpiadi di Mosca 80). Lendurance, però, non è stata la sua prima scelta. Le prime competizioni di Laliscia sono state, a 14 anni, nel cross country. A ventanni racconta il cavaliere ho cominciato a praticare lendurance e ne sono rimasto ammaliato, per quello che rappresenta, la simbiosi uomo-cavallo-natura. Il rumore degli zoccoli sul terreno, durante una gara di endurance, è molto faticoso, ma una volta appreso, si ascolta una musica che ha il ritmo del successo e il gusto di averlo conquistato. Questo è lendurance. Un grande sportivo, ma anche un vero imprenditore. Laliscia, infatti è chairman di Endurance Lifestyle, vice presidente dellUmbria Endurance Equestrian Team, organizzatore di eventi (amministratore unico e co-fondatore della sistema eventi.it) e ambasciatore dellendurance made in Italy nel mondo, in particolare quello Arabo. Negli anni il cavaliere ha saputo sviluppare incredibili sinergie con le nazioni protagoniste dellendurance di vertice planetario: gli Emirati Arabi e i paesi del Golfo, in particolare Dubai. La sua genialità è stata quella di aver saputo coniugare, nel corso degli anni, sport, spettacolo, relazioni internazionali ed economia, costruendo così una brillante credibilità organizzativa. Abbiamo cominciato nel 1999 e posso assicurare che allora sembrava unimpresa ciclopica testimonia il cavaliere ma alla fine, dopo aver consolidato un vero e proprio format, siamo riusciti anche ad esportarlo!. Dati alla mano, Gianluca ha messo in piedi con successo: 4 campionati italiani, 2 campionati europei open, varie tappe di circuito internazionale, con il buon gusto della scelta di location come la Regione Umbria, la Regione Le Marche, la Costa Smeralda e il lago di Garda.Dietro alle quinte, come è duopo in ogni scuderia che si rispetti, cè una grande manager: Simona, moglie di Laliscia e madre di due figlie, già promettenti amazzoni, Costanza e Vittoria. Dietro a ogni grande uomo incalza Gianluca – cè sempre una grande donna e la forza di credere insieme ai valori, curando i dettagli della quotidianità. Il mio punto di forza è mia moglie Simona. Con lei al mio fianco mastico con più coraggio i bocconi amari della vita e brindo con complicità ai successi ottenuti. Nessuna coppa ha valore pieno se non in relazione alla capacità di costruire affetti duraturi nel tempo. Simona Laliscia è anche Presidente dellUmbria Endurance, quartier generale della famiglia Laliscia. Qui, da 13 anni, risiedono stabilmente i cavalli dello sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktum, Primo Ministro e vicepresidente degli Emirati Arabi Uniti nonché emiro di Dubai (marito di SAR Haya bint al-Husayn di Giordania, presidente FEI). Gianluca Laliscia ha consolidato con Al Maktum un reciproco rapporto di fiducia. E lallenatore dei suoi cavalli e stimato interlocutore per ambiziosi progetti imprenditoriali, proiettati sul mercato internazionale e legati alla disciplina dellendurance. Il cuore di questa sinergia è proprio il gemellaggio tra lUmbria Endurance e il Dubai Equestrian Club.