IL BILANCIO DEL PRESIDENTE

PERUGIA – Giorgio Laliscia ha ancora negli occhi, nel cuore e nella mente la trasferta di domenica a Punta Ala, che per l’Umbria Endurance Equestrian Team è stata una trasferta importante e per certi versi difficile da dimenticare: primo posto e Best condition nella gara sui 30 chilometri, primo posto nella 60, secondo posto e quattro piazzamenti nei primi sei nella 90 alle spalle di un soggetto di grande valore come Jasmineh del team di Gino Origgi al quale vanno i giusti complimenti per il brillante risultato sportivo.
“Il Trofeo Unire Giovani cavalli – commenta il presidente dell’Ueet – è stato un nuovo, grande obiettivo centrato per la nostra squadra. Il dato relativo alle vittorie e ai piazzamenti è importante, importantissimo, ma penso che lo sia ancor più la notazioe riguardante il rapporto fra i soggetti presentati in gara e quelli giunti all’arrivo: nove su undici rappresenta un piccolo record, confortato da due generi di considerazioni finali. Intanto, i motivi che hanno portato all’eliminazione di Camira e Tissy, cioè delle leggere zoppìe all’anteriore, a testimonianza di un ‘metabolico’ allenato e preparato al meglio; e poi le stupende condizioni che tutti i cavalli che hanno preso parte alla gara di Punta Ala hanno evidenziato sin da ieri mattina, cioè già a ventiquattro ore dalla corsa. Anche quelli che hanno gareggiato nella 90, per quanto provati dalle medie di gara molto alte, hanno recuperato senza problemi di sorta”.
Soddisfazione globale o analisi che merita delle sottolineature?
“Relativamente alla squadra, c’è soltanto da rimarcare l’impeccabile lavoro di equipe in cui tutti i componenti di quella che avete chiamato ‘spedizione’ hanno creduto. Anche stavolta, l’aver preso parte ad una manifestazione importante con tante persone non si è rivelato superfluo. E’ stato la normale conseguenza di un lavoro di preparazione che ha trovato il premio nelle vittorie e negli ottimi piazzamenti di tutti”.
Ma per il “suo” Oscar Bello non c’è da spendere alcuna parola?
“Che dire? Sono felicissimo sia per lui che per Simona Di Battista che l’ha gestito con l’esperienza degna di quella campionessa del mondo che è. Questo cavallo è fantastico; è la dimostrazione che il rapporto fra l’uomo e l’animale può generare risultati fantastici. Nessuno, tranne me, credeva in Oscar e vederlo per il secondo anno consecutivo primo all’arrivo di quello che è il campionato italiano per i cavalli della sua età è stato bellissimo”.
Con quale bilancio deve andare in archivio l’edizione 2003 del Trofeo Unire Giovani Cavalli?
“Penso che sul versante tecnico-allevatoriale ci sia soltanto da rallegrarsi. Avere qualcosa come novantadue soggetti al via nelle tre categorie in programma è un dato molto più che confortante, così come le buonissime performance che tutti i cavalli sono stati in grado di fornire. Segno evidente che, con il passare degli anni, vengono affinate e migliorate le tecniche di allenamento e di salvaguardia dei nostri insostituibili compagni di viaggio. Ciò che domenica mi ha lasciato un po’ perplesso, è stato invece il contorno, cioè tutto ciò che avrebbe dovuto arricchire di significati una manifestazione così importante. La sensazione che ho provato e diversi pareri che ho raccolto sono di delusione per uno standard organizzativo minimo, con tutta una serie di dettagli ridotti all’osso. Per come la vedo io, una kermesse del genere, che rappresenta il momento conclusivo dell’attività annuale a livello allevatoriale, meriterebbe di essere impreziosita con momenti di confronto fra allevatori, dibattiti e occasioni di studio, nonché creando casse di risonanza adeguate. Penso, per esempo, ad un convegno ma anche ad una pubblicazione che presenti in maniera adeguata tutti i cavalli, la loro genealogia e le loro performances. E’ o non è il Trofeo Unire il festival dei giovani cavalli? Se sì, e non può essere altrimenti, merita luci della ribalta ben più forti di quelle che ho visto accese domenica a Punta Ala. Soltanto così ritengo che il nostro movimento possa crescere, altrimenti ogni gara diventa solo il momento in cui noi abituali frequentatori di questo mondo ci ritroviamo. Così facendo, va a finire che ce la suoniamo e ce la cantiamo sempre fra di noi, senza presentare all’esterno il frutto del nostro lavoro e metterci in discussione”.
Dite la vostra sul futuro Trofeo UNIRE Giovani cavalli attraverso il forum di wwww.enduranceitalia.com

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