IL PRESIDENTE: “QUESTIONE DI IDEE”

PERUGIA – Riavvolgere il nastro di dieci mesi di 2004 è esercizio fra i preferiti di Giorgio Laliscia. Per quanto alla fine della stagione manchi ancora l’atteso e prestigioso appuntamento del Trofeo Unire Giovani Cavalli, il presidente dell’Umbria Endurance Equestrian Team non può fare a meno di riflettere a voce alta su ciò che è stato da gennaio a questa parte, un periodo nel corso del quale a orgogliose conferme si sono aggiunti altri traguardi centrati dalla squadra.
“Ci sono state vittorie importanti, come sempre, ma ciò non significa che sia stato facile – spiega Giorgio Laliscia – perché nello sport come nella vita è sempre difficile affermarsi. La conferma si è avuta in Coppa Italia, che quest’anno ha emesso i propri verdetti solo al termine dell’ultima gara”.
A proposito di Coppa Italia, che tipo di vittoria è stata quella di Carlo Formica?
“Si è trattato di un successo estremamente meritato, che ripaga la professionalità con cui il cavaliere vive la propria esperienza all’interno dell’Umbria Endurance Equestrian Team e la qualità del lavoro che lo staff tecnico e lo staff veterinario sono sempre in grado di garantire”.
Significa qualcosa di particolare questa vittoria, che si unisce agli ottimi risultati ottenuti dagli altri cavalieri durante le sei gare in programma?
“Significa che gli ideali che ispirano la nostra impresa sportiva sono quelli giusti. Quest’anno siamo riusciti a dimostrare prima di tutto a noi stessi che la ricerca costante della qualità e della perfezione sono le strade da battere. Da un anno all’altro, abbiamo vinto la Coppa Italia con due cavalieri diversi, ma adottando la stessa filosofia, cioè quella di una squadra che, una volta identificata la propria “punta”, si coalizza con l’unico obiettivo di supportarla verso la vittoria finale. Non solo, ma rispetto a dodici mesi c’è stato anche un massiccio avvicendamento per quanto riguarda alcune figure di grande importanza nello staff tecnico. Ebbene, nulla è cambiato. Anzi, siamo ancora cresciuti, grazie proprio alla smisurata passione con cui questi nuovi ragazzi hanno condiviso la nostra sfida. Cambiano le persone, voglio dire, ma in virtù dell’impostazione che ci siamo dati continuano ad arrivare risultati e soddisfazioni”.
Nel futuro immediato c’è il Trofeo Unire Giovani Cavalli: che partecipazione sarà quella dell’Umbria Endurance Equestrian Team alle gare di metà novembre in Sardegna?
“Andiamo a Tanca Regia con una decina di cavalli e con l’obiettivo di portarne in fondo il maggior numero possibile. Ci piacerebbe ben figurare non solo per una mera finalità di carattere agonistico, ma anche e soprattutto per riaffermare la bontà e la forza del cavallo sardo da endurance, visto che alcuni dei soggetti che schiereremo sono nati e cresciuti proprio in Sardegna. Il nostro legame con l’allevamento sardo è forte ed è condiviso con grande entusiasmo anche dallo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum. Motivi per dare il massimo, insomma, ne avremo anche in questa occasione”.
E’ già tempo di parlare anche del grande appuntamento di gennaio a Dubai, in occasione del Mondiale?
“Perché no? Del resto siamo in corsa anche per quel tipo di traguardo. Abbiamo ben tre cavalli in selezione, a ennesima dimostrazione della bontà del lavoro svolto dai nostri tecnici e dallo staff veterinario. Preparare un cavallo per gare così importanti è forse più difficile che gestirlo durante la gara e il fatto che Jamil, Figaro e Jonnhi facciano parte della long list non può che ispirare un certo ottimismo”.

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