PERUGIA – Destinata a evocare emozioni e ricordi bellissimi, riavvolgendo il nastro della memoria per rivivere tutto ciò che è stato durante i Campionati italiani 2004 di endurance, è la litografia di Moreno Chiacchiera che il comitato organizzatore della rassegna tricolore ha regalato a tutti i cavalieri, officials e componenti della commissione veterinaria.
L’opera, realizzata in 250 copie, è stata recensita dal noto critico d’arte Massimo Duranti. Anche lui, come ogni destinatario del piacevole presente, non ha potuto fare a meno di emozionarsi. Sintomatici, da questo punto di vista, alcuni passi della recensione che ha fatto dell’opera.
“Una condizione di serenità umana e ambientale, di introvabile nitore esistenziale ci restituiscono le immagini che Moreno Chiacchiera ha realizzato nelle tavole dove ha illustrato, in più occasioni, brani delle gare di endurance equestre che hanno trovato ispirazione dalle competizioni che si svolgono da qualche anno in Umbria nello splendido scenario del Trasimeno.
Ormai avvezzi a una comunicazione che ci propina anche dello sport soprattutto il volto della rabbia e della violenza, dell’agonismo estremo. quello dei rumori forti e delle luci abbaglianti che sono spettacoli, in senso deteriore, più che eventi, la vena dell’illustratore che racconta l’altra faccia della competizione sportiva divventa un modo per esaltare il valore di questo esercizio sportivo in cui l’uomo e il cavallo si rapportano felicemente con l’ambiente.
E’ anche il caso della litografia compilata per il Campionato Italiano dell’edizione 2004 che aggiunge un altro fotogramma all’album della manifestazione. Questo lavoro propone una visione dal basso e in una prospettiva prfonda, segnata dal viottolo sterrato che dalla riva del lago si inoltra nel fitto del bosco, di un gruppo di cavalieri che compostamente conduce i propri destrieri all’ancor lontano traguardo. L’ambiente è limpido, pulito negli azzurri del cielo e dell’acqua e nello sbocciare dei fiori primaverili. L’aspetto dei cavalieri non è certo quello “de la Triste Figura” di Cervantes del Don Chisciotte, ma semma i quello dei protagonisti della “più nobile conquista dell’uomo” della Storia degli animali di George-Louis Buffon, ma in questo caso col cavallo hanno trovato una simbiosi. Campiture a tinte prevalentemente piatte di una tavolozza armonica compongono una narrazione molto disinvolta che si rivela realista quanto basta per riportarci un’immagine, un fotogramma dell’evento, senza sconfinare nell’iperrealismo, lontana dunque da un certo fumettismo che espressivamente tende a spettacolarizzare la narrazione …”