RIFIUTATA LA CONVOCAZIONE IN NAZIOALE

PERUGIA – Dopo una profonda riflessione sulla programmazione tecnica federale, che si sta segnalando purtroppo per le difficoltà a valorizzare ogni risultato importante a favore del movimento, Umbria Endurance Equestrian Team ha deciso di rifiutare la convocazione di Gianluca Laliscia per il CEIO in programma il 7 ottobre in Portogallo. Impossibile considerare frutto di un progetto organico una convocazione diramata a due sole settimane da una gara di 160 chilometri! Qualsiasi risultato ottenuto negli ultimi anni, come hanno dimostrato l’oro mondiale a squadre di Dubai e l’argento individuale al recente Europeo open young riders, ha dimostrato quanto sia determinante la programmazione. A meno che il CEIO in Portogallo, trasferta tutt’altro che agevole e sostenibile alla luce del supporto “tradizionalmente” garantito dalla Fise ai team di endurance, sia una gara nella quale fare atto di presenza. Prospettive, queste, che UEET non pensa di condividere alla luce della qualità delle prestazione offerte ogni qual volta è stato chiamato a rappresentare l’Italia nelle manifestazioni internazionali. “Pensavamo che l’affidabilità e la disponibilità dimostrate – dice il presidente Giorgio Laliscia (nella foto in alto) – potessero determinare un rapporto di tipo diverso, di certo più improntato alla collaborazione e, soprattutto, alla programmazione. Abbiamo la netta sensazione di esserci sbagliati, come conferma il comportamento dei vertici federali, sia nazionali che regionali, a più di dieci giorni dalla conquista del nostro Carlo Di Battista (nella foto a fianco) della medaglia d’argento individuale all’ Europeo open young riders. In un anno contrassegnato da un arretramento non casuale dell’Italia nel ranking mondiale, l’unico acuto meritava sicuramente un altro genere di attenzione. Ad oggi, e ci dispiace soprattutto per la passione e l’impegno del nostro giovane cavaliere e dello staff tecnico che ha seguito sia lui che Amir di Pegaso, non si è fatto vivo alcun dirigente: né una telefonata, né un telegramma, niente, per rendere onore ai protagonisti di quella che a tutti gli effetti è stata un’impresa. La sensazione, confermata dalla convocazione last minute per il Portogallo, è che tutto sia dovuto”.

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