TRASFERTA “PAGHI TE” PER LA NAZIONALE AD ABU DHABI

Carolina Tavassoli e Fiwa di Pegaso dell´Audi Endurance Team faranno parte del quartetto azzurro in gara il 10 dicembre ad Abu Dhabi PERUGIA – Nell´eventualità di un risultato degno del podio o dell´inno al prossimi Mondiali young riders del prossimo 10 dicembre, a echeggiare fra le dune del deserto di Abu Dhabi sarà naturalmente l´inno di Mameli. I quattro binomi che rappresenteranno l´Italia alla manifestazione iridata, invece, sanno già di dover vivere questa esaltante esperienza ascoltando le note di “Profondo rosso”. La spedizione azzurra ad Abu Dhabi, infatti, si realizzerà infatti senza il benché minimo contributo da parte della Federazione italiana sport equestri. Ebbene sì, incredibile ma vero i quattro team che rappresenteranno l´Italia dovranno mettere mano al portafoglio per coprire per intero le spese non previste dagli organizzatori. Nello specifico, il comitato di Abu Dhabi provvederà al trasferimento aereo da Maastricht agli Emirati dei cavalli e al vitto e all’alloggio dei cavalieri una volta ad Abu Dhabi. Per il resto, ogni nazione provvederà per proprio conto, mentre nel caso dell´Italia bisognerà dire: ogni team dovrà provvedere di tasca propria. Neanche il trasferimento andata-ritorno dalle singole scuderie di residenza dei cavalli a Maastricht viene coperto dalla Federazione. La situazione, insomma, è a dir poco imbarazzante. Nonostante questo, però, Fiwa di Pegaso e Carolina Tavassoli faranno regolarmente parte della spedizione azzurra ad Abu Dhabi. In questo senso ha deciso la dirigenza del team, anche per non cancellare gli sforzi e i sacrifici del binomio e dello staff nel lungo periodo di preparazione. Alla base della decisione, però, ci sono prima di tutto il rispetto per gli altri ragazzi della squadra, la volontà di non menomare ancora prima del via la Nazionale italiana di un proprio componente e il rispetto per la bandiera. Solo per questo è stato deciso di prendere parte a una spedizione resa ancor più impegnativa dalle sorprendenti e sconcertanti determinazioni assunte dalla Federazione.Resta il fatto che, magari quando sui Mondiali young riders sarà calato il sipario, si pone sempre più come passaggio indispensabile un confronto chiaro fra tutti i protagonisti dell´endurance italiano. Una disciplina considerata importante e di riferimento per ciò che riguarda l´attività della Fise non può trovarsi all´improvviso a vestire i panni di Cenerentola.

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