Con una media di 16,96 km orari, l’amazzone azzurra, conferma la sua brillante stagione agonistica, dopo la vittoria in marzo nella 122 km di Piancogno (Brescia) e lo splendido secondo posto alla 160 km di Parma, vinta dal Mario Cutolo su Zyad el Asil. Sfortunata la prova del campione perugino Gianluca Laliscia, il quale, dopo aver condotto la gara fino alla fine del quarto anello, si è visto fermare il proprio cavallo, Amir Di Pegaso per una zoppia. Proprio con questo cavallo, lo scorso anno Gianluca Laliscia si piazzò secondo e vinse il premio best condition, alla 160 km di Gubbio dietro lo Sceicco Bin Rashid Al Maktoum. Stessa sorte di Laliscia è toccata al forte Francese Jean Philippe Frances, fermato sempre per zoppia, ma in visita finale, perdendo così il secondo posto. Dietro la Giacchero dunque, troviamo la laziale Daniela Blasi che in sella a Los Angele Estashadek chiude ad una media di 15,74 km/h tagliando l’ultimo traguardo con un ritardo di 10 minuti dalla prima. A seguire, con una media di 15,50 km/h e con 17 minuti dalla Giacchero, arriva l’emiliana Diana Origgi su Primula Baia che chiude con un ottimo terzo posto. Per gli amanti delle statistiche riportiamo due dati particolari, estrapolati dalla classifica finale; parliamo del cavaliere che ha percorso in minor tempo l’ultimo anello, dimostrando così la freschezza del proprio animale e del cavallo che ha avuto i migliori rientri di cuore in termini di minuti. Il record sull’anello finale, contrassegnato dal colore giallo e lungo 11,80 km, va a Daniela Blasi che lo ha percorso in 32 minuti e 33 secondi. Il miglior rientro è di Kalinka de Montegut, stallone indigeno del ’99 montato dalla spagnola Maria Alvarez Ponton, che ha degnamente chiuso al 5° posto in classifica, con una media di 15,24 km/h.