UN 2003 INDIMENTICABILE

PERUGIA – A Sant’Andrea delle Fratte, presso il quartier generale dell’Umbria Endurance Equestrian Team, è una fine d’anno normale e speciale al tempo stesso. Il 31 dicembre è un giorno come tutti gli altri perché come sempre ci sono da accudire e allenare i cavalli, ma è anche un momento importante visto che c’è da stilare il bilancio di una stagione intensa che ha visto la squadra impegnata a tutte le latitudini con il solito, ingente spiegamento di forze e di risorse.
Nei pressi del box di Oscar Bello, il cavallo sul quale ha voluto credere e scommettere contro tutto e contro tutti. c’è Giorgio Laliscia. Il presidente dell’Ueet si coccola il suo pupillo mentre accetta di parlare di ciò che è stato, ma è troppo tentato di impegnarsi anche nel tratteggiare quello che sarà.
Che anno è stato il 2003 che sta per concludersi?
“Dire che si è trattato di dodici mesi indimenticabili rischia addirittura di essere riduttivo. Il 2003 che ci accingiamo ad archiviare è stato un anno molto importante e ricchissimo di soddisfazioni per la nostra scuderia. Facciamo calare il sipario su una stagione che con Carlo Di Battista, Simona Di Battista e Jamil Bello ci ha permesso di conquistare tre medaglie d’oro ai mondiali young riders a squadre. Il tutto senza far passare in secondo piano l’autentico trionfo di cui i nostri cavalieri e i nostri cavalli sono stati capaci in Coppa Italia. Marco Ficara ci ha regalato una bellissima sorpresa con il primo posto e con lui tutta la squadra si è esaltata sia nel dargli una mano che nell’affiancare le sue performance con gli ottimi piazzamenti degli altri ragazzi. L’autentica ciliegina sulla torta è stata poi la partecipazione al Trofeo Unire giovani cavalli di Punta Ala in cui oltre alla conferma di Oscar abbiamo avuto con Dinarr la testimonianza di quanto sia qualitativamente di alto livello il lavoro che il nostro staff tecnico sta portando avanti”.
Può esserci un 2004 migliore?
“Sarà difficile, lo ammetto, ma conoscendo lo spirito di sacrificio dei nostri ragazzi e l’organizzazione che siamo capaci di mettere in campo posso anche nutrire un certo ottimismo. Migliorare i risultati del 2003 rappresenta l’obiettivo più stimolante che potrebbe esserci”.
Il 2004 che inizia su quali fondamenta potrà poggiare?
“Intanto su tutto quello che ho detto finora: vittorie del 2003, organizzazione, entusiasmo, grande spirito di squadra e capacità di sacrificarsi. E poi sull’efficacissima partnership che abbiamo in atto con la famiglia reale del Dubai. Non più tardi della scorsa settimana abbiamo avuto la conferma da parte di Sheik Mohammed della volontà di proseguire il rapporto di collaborazione e, se possibile, aumentare il numero dei cavalli in allenamento presso di noi. Non dico nulla di errato se affermo che per Umbria Endurance si tratta di una sorta di ‘brevetto’ a livello internazionale”.
Quale sarà lo stimolo maggiore per lei e per tutta la squadra?
“Oltre a quelli di carattere agonistico, la nostra attenzione è già concentrata sul grande appuntamento del 24 aprile, quando a Castiglione del Lago allestiremo i Campionati italiani, un appuntamento che torna dopo lo stop dell’anno scorso e che la Fise ci ha assegnato; pernso; anche sulla scorta del successo che hanno riscontrato le manifestazioni che abbiamo proposto finora”.
Vorrà naturalmente ringraziare tutti gli uomini della scuderia?
“A dire il vero, se fosse possibile, mi piacerebbe farlo anche con i nostri cavalli che non perdono occasione per confermarsi all’altezza del blasone della nostra società”.
Al di là delle fondamenta solide su cui potrà essere costruito il 2004, c’è qualcos’altro di esclusivo e vincente che il 2003 ha garantito all’Umbria Endurance Equestrian Team?
“Una risorsa che è difficile da quantificare e che si è rivelata come la più efficace delle ‘benzine’ è stata l’unione che abbiamo realizzato con Giovanni Di Battista e il suo team, una squadra dal grande futuro sia per ciò che riguarda i cavalli che per i cavalieri. I figli di Giovanni e Giuseppe Giansante sono stati protagonisti brillanti per tutta la stagione fino al campionato mondiale young riders, finendo poi con l’esaltarsi anche loro a Punta Ala nel trofeo Unire. Una medaglia speciale e preziosissima, invece, dovremo assegnarla proprio a Giovanni Di Battista, che ha riversato all’interno del nostro team un bagaglio d’esperienza di prima qualità. Se fossimo una squadra di calcio, direi che Giovanni è un mediano col vizio del gol: corre per tutti e garantisce equilibrio come pochi”.
Buon 2004, allora …
“Buon Anno Nuovo e tanta felicità a tutti”.

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