“UN 2006 IMPORTANTE, UN 2007 RICCO DI SFIDE”

L’UEET nella trasferta in Sardegna per la tappa del Trofeo Unire Giovani CavalliPERUGIA – Fra un 2006 da archiviare con orgoglio e un 2007 da vivere all’insegna di nuove sfide da vincere, all’Umbria Endurance Equestrian Team è tempo di bilanci e programmi. E’ così da anni, da quando si decise di affrontare e coltivare con la massima professionalità quella che non meritava di essere considerata comunque e solo una passione. Era l’endurance inteso come avventura sportiva sì, ma anche e soprattuttio come disciplina da promuovere e radicare nel territorio. “Fu una scelta giusta – commenta il presidente Giorgio Laliscia (nella foto) – quella che operammo una decina di anni fa. Una scelta che ci ha consentito di gettare le basi per creare e gestire un team di alto livello sul piano sportivo e uno staff di alto spessore manageriale ogni qual volta ha messo in cantiere l’organizzazione di grandi eventi”. Gianluca Laliscia Il 2006 che si è chiuso da poche ore è stato vissuto proprio all’insegna di questi valori e il presidente dell’UEET impiega un battibaaleno a rimettere in fila le grandi emozioni di un anno: “Le immagini che mi restano di questi dodici mesi sono tante, anche perché le soddisfazioni che abbiamo collezionato non sarebbero state possibili se i ragazzi non avessero dato il massimo ogni giorno, cercando di curare ogni dettaglio. Creare delle classifiche non mi va, preferisco ricordare gli eventi così come si sono verificati. E allora parlo con grande piacere dell’ennesimo successo che ha caratterizzato l’organizzazione della Nakheel Cuore Verde Endurance Cup 2006 di Castiglione del Lago, della medaglia d’argento conquistata da Gianluca (Laliscia – ndr.) al Ceio di Gubbio il 21 agosto, la medaglia d’argento vinta da Carlo Di Battista al Campionato Europeo Open Young Riders in Repubblica Ceca il 16 settembre e gli ottimi risultati ottenuti nel Trofeo Unire Giovani Cavalli con Simona Di Battista (nella foto piccola) e gli altri cavalieri”.Carlo Di BattistaC’è un po’ tutta la filosofia dell’UEET in questi successi. Ne è convinto anche il presidente: “Abbiamo cercato di interpretare il 2006 all’insegna della qualità ed è stato anche in questo quadro che si è preferito restringere il numero di cavalieri, puntando sulla qualità e la massima disponibilità al fine di lavorare su un numero minore di obiettivi, ma di grande spessore. Di pari passo, sulla scorta della collaborazione sempre forte, reciproca e convita con il Dubai Equestrian Team, è proseguito il lavoro sui giovani cavalli e sulla valorizzazione dell’allevamento italiano, che sono da sempre i cardini della nostra attività”.Resta da individuare l’orizzonte del 2007, il traguardo da tagliare in un anno che si annuncia come sempre ricco di grandi obiettivi. Gianluca Laliscia, il direttore sportivo Giovanni Di Battista e il veterinario Ugo Sacco”Il 2007 – spiega Giorgio Laliscia – ci presenterà due generi di obiettivi. Il primo è naturalmente di ordine tecnico, identificabile cioè con la crescita dei cavalli e una loro sempre maggiore competitività. Il secondo, che di fatto è la nostra grande sfida per il nuovo anno, è il patto di collaborazione che abbiamo stretto con sistemaeventi.it, la società che sta lavorando all’organizzazione di Assisi Endurance Lifestyle 2007. Le prospettive sono davvero grandi, come ha dimostato pochi giorni fa la presentazione ufficiale del progetto nella Sala della Conciliazione del Comune di Assisi. A noi spetterà l’organizzazione della gara di endurance vera e propria, una corsa di 120 chilometri che il 23 giugno porterà ad Assisi i cavalieri più importanti del mondo. Proprio in questi giorni stiamo spedendo gli inviti agli atleti più rappresentativi del panorama mondiale, mentre per ciò che riguarderà gli italiani verranno fatte delle accurate valutazioni insieme alla Federazione. Ciò che è certo sin d’ora è il carattere di gara unica e specialissima che vorremmo conferire alla corsa, un evento destinato a continuare la grande tradizione delle nostre organizzazioni, una “classica” che tiene viva una tradizione ormai consolidata. Ciò che siamo stati capaci di fare nel corso degli anni, prima nella Valnestore e poi in riva al Trasimeno, è una bellissima storia i cui capitoli più importanti meritaano ancora di essere scritti”.Parla con l’entusiasmo di un bambino, il presidente. E non c’è da sorprendersi, visto e considerato lo slancio con cui l’UEET e la sua gente hanno accettato e vinto ogni sfida che si è loro presentata. “Segreti non ne abbiamo – sorride Laliscia – cerchiamo solo di dare il massimo in tutto ciò che facciamo nella speranza che basti per realizzare ciò che avevamo messo in cantiere. E appena chiuso il sipario su un evento, o archiaviata una gara, speriamo di individuarne subito degli altri più impegnativi così da non fermarci. Speriamo così di portare anche noi il nostro contributo alla crescita dell’endurance, che ne ha davvero bisogno. E se solo un briciolo della nostra filosofia è servito a stimolare e invogliare qualcuno, non possiamo che essere felici. A modo nostro, con i nostri pregi e le nostre eventuali lacune, cerchiamo anche noi di aiutare il movimento”.

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