PERUGIA – All’endurance village di Castiglione del Lago si lavora anche oggi. L’endurance village dell’aeroporto Eleuteri si sta scomponendo, in attesa di riprendere forma per un’altra grande organizzazzione. Dopo la Nakheel Cuore Verde Endurance Cupo 2005, il piacere di mettere in piedi una kermesse di endurance è ancor più forte in casa dell’Umbria Endurance Equestrian Team perché il bilancio con cui è andata in archivio la manifestazione dell’ultimo fine settimana è quanto mai positivo. L’errore da non commettere, comunque, è quello di riflettere su ciò che è stato prendendo in considerazione esclusivamente i dati tecnici relativi alle performance dei 50 binomi che sabato mattina si sono cimentati sui 120 chilometri del percorso. L’apetto che più ha inorgoglito l’Ueet e, più in generale, lo staff che ha curato la messa in moto dell’imponente macchina organizzativa è stato quello di aver generato un fenomeno per certi versi unico. La Nakheel Cuore Verde Endurance Cup 2005 ha segnato un sentiero che potrebbe essere utile che seguanno anche altri soggetti, cioè coloro che in un’Umbria sempre più “povera” di grandi eventi sportivi vogliono cimentarsi in questo genere di sfide. l futuro sta nell’ampliamento della cassa di risonanza, che deve necessariamente dimensionarsi almeno a livello internazionale. Non è un caso che all’Ueet si sia deciso di sviluppare il proprio format organizzativo verso iil concetto di “contenitore” di eventi capace di affiancare alla manifestazione vera e propria altre occasioni di incontro. Di questo genere di ragionamento sono “figli” il forum economico internazionale, il Gran Galà dell’endurance, la presentazione ufficiale, ma anche l’allestimento dell’area hospitality all’endurance village, la creazione di una zona “gemella” all’Assoindustriali di Perugia in occasione del forum “Direzione Dubai: opportunità economiche sulla scia dell’endurance”.e il varo di una strategia di comunicazione che ha cercato di compendiare in un unico progetto tutti i mezzi d’informazione. Solo così è possibile pensare a un grande evento sportivo, che se resta fine a se stesso rischia di non avere quei supporti che, l’esempio di Castiglione del Lago lo dimostra, soggetti privati e istituzioni possono garantire nel momento in cui vengono create occasioni tangibili di promozione e sviluppo. “La grande soddisfazione – commenta il vice presidente dell’Ueet Gianluca Laliscia – deriva dal fatto di aver visto realizzato il progetto che avevamo in mente; un progetto, va detto, che mai fino ad ora era stato proposto da alcun organizzatore. Qualcosa da migliorare c’è ancora, lo sappiamo, ma l’importante è aver raccolto riscontripositivi da parte di chi ha voluto condividere con noi questo genere di opportunità. La soddisfazione che proviamo è dovuta all’essere riusciti a mettere insieme culture diverse come quella araba e italiana, esigenze diverse come quelle del pubblico e del privato, obiettivi diversi come quelli dovuti a un evento sportivo e a una conferenza economica”. Tante scommesse vinte,insomma, che altro non possono fare se non rappresentare, come sempre, punti di partenza verso nuove avventure.