CARLO, UN COMPUTER A CAVALLO

PERUGIA – Carlo Di Battista si è confermato giovane “adulto” anche in occasione dell’incontro con i giornalisti di ieri mattina. Il 16enne cavaliere abruzzese in forza da quest’anno all’Umbria Endurance Gatorade Team ha raccontato il trionfo ottenuto ai Pratoni del Vivaro con la nazionale italiana con una saggezza degna del più esperto degli enduristi: “La soddisfazione per la vittoria della medaglia d’oro a squadre è stata unica, anche e soprattutto in considerazione del fatto che si è trattato del primo successo dopo il dominio ininterrotto della Francia. Ai Pratoni è stata una gara dura e selettiva, che Jamil ha interpretato da quel grande fuoriclasse che è e che ha messo ancora una volta in mostra la bontà della scuola italiana di endurance equestre. Non è un caso che gran parte della nostra vittoria sia stata costruita ai cancelli veterinari: i cavalli selezionati hanno avuto tempi di recupero bassissimi, il che ha finito con il fare la differenza a nostro favore”.
Quanto alle dediche e ai ringraziamenti, il campione mondiale non ha avuto dubbi: “Grazie innanzitutto a mio padre che mi ha iniziato a questo sport, che con l’andare del tempo ho scoperto ed apprezzato finora a farne una ragione di vita. E poi grazie alla struttura del team, che mi sta permettendo di esprimermi ai massimi livelli”.
Dietro l’angolo, ai primi di dicembre, il grande appuntamento di Barcellona. “Già ci sto pensando – ha confessato Carlo – perché rappresenta una delle tappe più belle della carriera di un cavaliere. E il fatto che io possa parteciparci già a sedici anni è indimenticabile”.

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