L’ORGOGLIO DEL VICE PRESIDENTE

Anche dopo un trionfo come quello dell’Umbria Endurance Gatorade Team ai Pratoni del Vivaro è indispensabile riflettere. Accetta di farlo Gianluca Laliscia, vice presidente e capitano della squadra, che nella rassegna iridata della scorsa settimana ha guidato cavalli e cavalieri del team al brillantissimo risultato di sei convocazioni in nazionale, due medaglie d’oro nella gara a squadre, un quinto posto nell’individuale e quattro cavalli su cinque all’arrivo della gara sui 120 chilometri.
Qual è il dato più significativo con cui archiviare la partecipazione dell’Umbria Endurance Gatorade Team ai mondiali young riders, oltre naturalmente ai piazzamenti e alle performance di Carlo e Simona Di Battista, Giuseppe Giansante, Jamil Bello, Shalifa, Johnny Stecchino, Aron e Rasputjn?
“Già durante la gara avevo potuto soltanto compiacermi che tutto stesse funzionando secondo i programmi. Al momento di analizzare ciò di cui eravamo stati capaci ai Pratoni, ho provato però un orgoglio indescrivibile nel constatare lo spessore della nostra prestazione come squadra, come gruppo di persone che ha raccolto il meritato premio di un lavoro impostato secondo una filosofia unica in Italia. All’Umbria Endurance Gatorade Team c’è gente che crede in un progetto importante e spende tutta se stessa per vederlo realizzato”.
La sua soddisfazione maggiore qual è stata?
“A dire il vero sono state due. Intanto la crescita professionale che i nostri tre giovani cavalieri hanno messo in mostra nella gara finora più importante della propria carriera. E poi, la qualità del lavoro che, da preparatore, sono riuscito a portare avanti su Jamil e Rasputin, due cavalli che rappresentano il nostro futuro e che anche ai Pratoni del Vivaro hanno dato prova di grandissime qualità. Jamil era solo alla sua seconda ‘120’ ma è stato capace di dare risposte importanti nonostante la giovane età e la poca esperienza a questo livello. Per Rasputin, alla terza gara su questa distanza, si è trattato di una verifica importantissima, interpretata con grande personalità. Per entrambi, ora si tratta di programmare una stagione tranquilla, tutta improntata ad accrescerne delle potenzialità ormai tangibilmente emerse”.
Di cavalli per il team già ne preparavate, ai Pratoni ne avete forniti anche ad altre nazionali (Rasputjn alla Namibia, Aron agli Stati Uniti): avete individuato un’altra frontiera della vostra missione sportivo-imprenditoriale?
“Il futuro, da questo punto di vista, è tutto da tratteggiare anche perché i nostri obiettivi principali sono quelli legati alla preparazione dei cavalli per i nostri cavalieri. Questa del ‘prestito temporaneo’ è stata però una bella esperienza, che ci ha riempito d’orgoglio per l’essere stati identificati come partner da altre due nazioni”.
Quanto è stato difficile preparare Jamil Bello, Shalifa, Johnny Stecchino, Aron e Rasputin per i mondiali young riders?
“Per Shalifa, Aron e Johnny Stecchino bisognerebbe chiedere a Giovanni Di Battista, anche se già si può sottolineare la grande qualità del lavoro che ha svolto su questi tre soggetti: un allenamento di alto valore tecnico, che ha permesso a Simona Di Battista e Giuseppe Giansante di avere a disposizione due cavalli in condizioni eccellenti. Quanto a Jamil e Rasputjn, è innegabile che abbiamo dovuto far pronte ad imprevisti non facili da risolvere. A poche settimane dalla gara abbiamo dovuto gestire e ripensare il cambio di preparazione. E’ stato allora che ho scelto di passare tutto il mio tempo in scuderia per occuparmi direttamente degli allenamenti e per trovare verifica in uno dei proverbi più comuni nel nostro mondo e cioè che ‘l’occhio del padrone ingrassa il cavallo’. In quel momento delicatissimo, poi, abbiamo ritrovato invece nel dottor Stefano Daneri quel grande professionista che già conoscevamo. I nostri trionfi dei Pratoni sono anche i suoi”.
Più importanti le vittorie e i risultati sportivi dei Pratoni o l’affermazione dell’Umbria Endurance Gatorade Team come squadra?
“Che domanda! Alla fine, però, scelgo la nostra affermazione ad alto livello come squadra e come progetto sportivo. Ai Pratoni abbiamo dimostrato di poter dare parecchio all’endurance italiano. Non è un caso che per il futuro auspichiamo un rapporto diverso e più ricco di significati con la Federazione. Sia chiaro che non vogliamo sostituirci a nessuno, ma vivere un interscambio vero con gran parte degli ambiti federali. Se c’è qualcuno che pensa ancora che l’Umbria Endurance Gatorade Team sia un gruppo di dilettanti allo sbaraglio si sbaglia di grosso. Sulla nostra professionalità e sulla bontà delle nostre scelte non penso che ci sia nulla da eccepire”.
Qual è la prossima sfida?
“Trascorrere una bella giornata di sport domenica prossima a Casalini per il Panicale Endurance Day e prepararci al gran finale della stagione con il Trofeo Unire giovani cavalli”.
Nella foto di Oreste Testa, Gianluca laliscia e Carlo di Battista in gara.

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