JAMIL: BELLO DI NOME, SUPER DI FATTO

NEWMARKET (INGHILTERRA) – Più che legittimo l’orgoglio con cui l’Umbria Endurance Equestrian Team ha archiviato il CEIO**** di Newmarket, che si è concluso da poche ore in una delle “capitali” dell’endurance mondiale. Due binomi su due all’arrivo e una tattica di gara applicata nei minimi particolari da ogni componente della squadra hanno rappresentato la logica conclusione di un progetto tecnico scrupoloso che ha visto in Jamil Bello e Jonnhy Stecchino, insieme agli impeccabili Gianluca Laliscia e Carlo Di Battista, i principali protagonisti.
Una sottolineatura particolare, però, non può non meritarla Jamil Bello. Il castrone arabo di 9 anni di proprietà di Sara Cecchetti e della società Le Corse ha guadagnato gli apprezzamenti unanimi degli addetti ai lavori non solo per l’ottavo posto in sé, quanto piuttosto per la qualità della prestazione che ha saputo offrire. Valga per tutti un dato che gli è valso il record fra tutti i soggetti presenti in gara: Jamil è stato il cavallo che ha avuto la miglior media in fatto di recuperi all’ingresso in visita, soltanto 2’29”, con un andamento da vero fuoriclasse: 1’58” dopo la prima tornata, 54″ dopo la seconda, 1’58” dopo la terza, 1’16” dopo la quarta, 1’13” dopo la quinta e un meritato quanto sereno 7’37” alla visita finale, alla quale si è presentato con un invidiabile 52 di cuore. Di tutto rilievo anche il -2 alla voce “recovery index”.
L’ottima condizione di Jamil è testimoniata anche dalla media – 18,62 km/h – dell’ultima fase di 23 chilometri, a dimostrazione di uno stato di forma a dir poco eccellente.
Le traversìe dell’ultimo giorno di trasferimento a Newmarket, quando la traversata della Manica in traghetto ha richiesto una decina di ore invece dei tradizionali 90 minuti, sono state superate al meglio.
Alessandro Cocciuti e Giovanni Di Battista, che hanno seguito sia Jamil che il sempre più affidabile Jonnhy Stecchino da lunedì scorso quando sono partiti da Perugia per Newmarket, hanno di che andare orgogliosi. Mai supporto fu più prezioso, come l’opera di coordinamento di cui si è fatto carico il direttore generale Andrea Boncio e il responsabile della mascalcia Roberto Minnucci.

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